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La sifilide era considerata una volta molto grave, oggi la sifilide è una malattia che se diagnosticata può essere facilmente curata. La trasmissione si ha tramite rapporti sessuali. È provocata da un batterio (Treponema Pallidum) che penetra nell’organismo attraverso le mucose di vulva, vagina, cervice, pene, ano, bocca (a seconda del rapporto sessuale contagiante) e passa poi nella circolazione sanguigna.

SINTOMI

Dopo 2-12 settimane dal rapporto sessuale con una persona infetta da sifilide, nel punto del corpo in cui è avvenuto il contagio, compare un arrossamento seguito da una ulcerazione. Di solito non c’è dolore ma solo ingrossamento del linfonodi vicini. A volte questi primi sintomi non vengono riconosciuti o non si vedono perché in parti nascoste del corpo. Le lesioni scompaiono spontaneamente anche senza cure, ma l’infezione prosegue il suo corso dando luogo a distanza a sintomi come la comparsa di macchie sulla pelle, mal di testa o gola, stanchezza, febbre, caduta dei capelli, lesioni ai genitali. Tutti questi sintomi vanno ovviamente interpretati da uno specialista. Le complicanze consistono in danni agli organi interni, soprattutto al sistema nervoso, che possono insorgere dopo molti anni, in caso di infezioni non curate. In caso di gravidanza la malattia in fase attiva può essere trasmessa al feto e quindi la donna deve sottoporsi ad accertamenti ed eventuali cure.

ESAMI

Solo in alcuni casi la diagnosi della sifilide può essere fatta con un esame al microscopio. Vanno comunque sempre eseguiti esami del sangue specifici (da effettuare dopo alcune settimane dal rapporto a rischio).

TERAPIA

Si fa con antibiotici (iniezioni di penicillina), a dosaggi che variano a seconda dei casi. Durante la terapia non si devono avere rapporti.

NOTE

Spesso accade che gli esami specifici per la sifilide risultino positivi inaspettatamente (nel corso di controlli per altri motivi, di ricoveri ospedalieri, in occasione del rilascio di libretti di lavoro…), senza che ci si ricordi di avere avuto sintomi. Si tratta di una infezione avuta in passato, gli esami vanno valutati dallo specialista per poter porre una corretta diagnosi e decidere la terapia.