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La pediculosi è una parassitosi provocata da un insetto in genere conosciuto con il nome di piattola (ftirius pubis, un tipo di pidocchio). Il contagio avviene con il contatto diretto con persone affette (quindi anche con i rapporti sessuali) o con il contatto con indumenti o lenzuola parassitate.

SINTOMI

Entro circa due settimane dal contagio da pediculosi può comparire prurito, di entità che può variare soggettivamente, generalmente a livello del pube. Con un’attenta osservazione si possono notare i parassiti, che appaiono come piccoli punti neri, a volte in movimento, attaccati ai peli pubici (ma anche a quelli delle gambe, del tronco, delle ascelle o sulle sopracciglia). Si possono anche vedere le uova (piccoli elementi grigiastri alla base dei peli) e delle macchioline sugli indumenti intimi, dovute a prodotti di escrezione dei parassiti. Questi si nutrono del sangue dell’ospite, provocando così prurito ed irritazioni cutanee, aggravate dalle eventuali lesioni da grattamento.

ESAMI

Sia i parassiti che le uova sono bene visibili ad occhio nudo per cui la diagnosi è clinica. Per chiarire eventuali dubbi si può usare una lente d’ingrandimento.

TERAPIA

Applicazione di prodotti topici sulle zone colpite, ripetendo il trattamento dopo una settimana. Come norme generali bisogna lavare gli indumenti e la biancheria dei letti e trattare preventivamente le persone che possono essere colpite dalla pediculosi.

NOTA

Tramite le punture dei pidocchi non si trasmettono altre malattie.